Siamo in pieno anni '60 e in giro si respira aria di cambiamenti.
Cambia il ruolo dell'abito che non viene più visto come capo di sartoria ma come idea e progettazione, tutto si concentra sulle forme geometriche,che gli stilisti che saccheggiano alla Pop Art e la linea trapezio diventa la protagonista indiscussa di questi anni.
La moda diventa giovane , divertente e poco convenzionale.
Fu la stilista Mary Quant ad inventare la minigonna e a farla indossare per la prima volta alla modella Twiggy, che con i suoi occhioni grandi, i suoi capelli a caschetto e il suo visino angelico diventa in pochissimo tempo l'icona della rivoluzione della moda femminile degli anni '60.
Richiestissima da tutti i fotografi e stilisti della Swinging London lancia la minigonna simbolo di una moda ribelle ed irriverente.
Twiggy aveva un fisico molto asciutto, era molto alta e con una figura longilinea, non aveva seno ne fianchi....eppure piaceva e tanto anche!!!!
Tutte le ragazze la imitavano, si truccavano e si facevano i capelli come lei.
Con la nascita della minigonna si va incontro ad un processo di liberalizzazione e di emancipazione della donna, che sempre di più sente il bisogno di poter esprimere liberamente le proprie idee e il proprio stile.
Subito questo nuovo indumento fece scalpore, prima di allora le gambe non erano mai state scoperte...
-Coco Chanel diceva che il ginocchio era la parte meno attraente di una donna e per questo andava tenuta nascosta-.
Nonostante tutte le critiche, i mini abiti con la cintura all'altezza dei fianchi, gli stivali fin sopra il ginocchio e le minigonne spieghettate e svasate diventarono subito un must e le donne non riuscirono più a rinunciarci.
Baci, baci.
@Ester
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